Zen


Si dice che lo Zen non può essere descritto in parole ma che deve essere sperimentato. Per tale ragione una descrizione completa andrebbe al di là dello scopo del presente riferimento. Un'approssimazione abbastanza vicina potrebbe essere l'Illuminazione. Lo Zen è una forma di Buddhismo Mahayana, per la precisione una forma giapponese della tradizione cinese Ch'an ("Ch'an" deriva dal sanscrito "dhyana", ovvero meditazione). Le origini dello Zen vengono per tradizione tracciate a Bodhidharma (le date non sono conosciute, probabilmente nel 530 circa), e da lui a Mahakasyapa, uno dei discepoli di Buddha.

All'interno dello Zen, vi sono molte scuole che sviluppano lo stato conscio e l'illuminazione usando varie tecniche diverse. Due delle scuole maggiori dello Zen sono Soto e Rinzai. Soto tende a stressare la meditazione zazen, mentre Rinzai tende a focalizzarsi sulla pratica koan. Lo scopo è quello di rompere la natura conflittuale e illusoria del mondo materiale. I seguaci dello Zen sviluppano una forma dello stato conscio nel quale ogni esperienza viene percepita come la prima. Al cuore dello Zen risiede il concetto della realizzazione improvvisa.

Lo Zen e lo Zen Buddhista sono uno e la stessa cosa.

Riferimenti:
Heinrich Dumoulin, History of Zen Buddhism; Sohaku Ogata, Zen for the West (1959 & 1973); Nancy W. Ross, The World of Zen (1960); Alan Watts, The Spirit of Zen (1958); P. Yampolsky tr., The Platform Sutra of the Sixth Patriarch (1971); D.T. Suzuki, Essays in Zen Buddhism (three series, all London: Rider, 1970); D.T. Suzuki, Introduction to Zen Buddhism (London: Rider, 1969).


Pagina dei contenuti