Coscienza


Comunemente compresa come: lo stato di essere consci. Uno stato di conoscenza, verità e condotta, derivati dall'esperienza dell'esistenza.

La coscienza è in realtà uno degli elementi chiave nel definire o discutere la metafisica, in quanto permea ogni essere vivente non solo in questa dimensione ma in tutte le dimensioni. Nelle dimensioni superiori, la coscienza si fonde in stati più profondi di coscienza. Lo stesso vale per l'anima quando evolve, le si rivela una coscienza maggiore nel suo fondersi e si fa più cosciente. Pure qui, nella terza dimensione, possiamo permettere che si riveli una parte maggiore della nostra coscienza con l'evoluzione e il progresso.

In fine, tutte le parti della coscienza si uniscono all'infinito. Se questo è difficile da comprendere la causa è da riportarsi alle nostre percezioni della vita, limitate al tipo di espressione utilizzato che in pratica utilizza la forma più bassa (quella fisica). Benché vi siano molte forme diverse di coscienza, alcune di queste potrebbero essere descritte come segue:

Per cui, visto che ci esprimiamo attraverso la sostanza corporea, siamo coscienti solo di una minima porzione di coscienza. Le parti più ampie restano non espresse, ad eccezione di bagliori fugaci, fino a quando il processo dello sviluppo ci permette uno stato conscio di un io più grande. In termini diversi, la coscienza espressa attraverso un cervello fisico non può essere conscia di una coscienza maggiore, fino a quando, o per il processo dello sviluppo, o con la transizione della morte, possiamo iniziare ad esprimerla in modo corretto. La coscienza superiore sa di un vasto ricettacolo di informazioni--conoscenza del passato e del futuro.

La coscienza, o la mente, esiste separata dal cervello ed esiste di per se stessa. Per poter essere consci della mente, si deve avere un veicolo attraverso il quale può essere espressa. Possediamo quindi il corpo per riuscire ad esprimerci. Senza corpo, tuttavia esisteremmo, ma non avremmo mezzi per svolgere la manifestazione fisica.

Per comprendere il concetto della coscienza totale, immaginatevi una coscienza superiore come un cerchio, e quindi rendetevi conto che vi sono dei segmenti di quel cerchio che ruotano attorno al centro. A volte questi segmenti si incontrano e quando succede si riconoscono nella loro entità unica comune. Infine, quanto la rotazione cessa, i vari segmenti occupano i luoghi a loro assegnati e il circolo è unito e completo.

Silver Birch sostiene che le parti multiple dello stesso cerchio non si incarnano sulla Terra nello stesso spazio temporale, perché sarebbe in contrasto con l'intero scopo. Lo scopo dell'individuo risiede nel trovare un'esperienza su tutti i piani dell'espressione e ritornare allo stesso piano quando vi è qualcosa da raggiungere grazie al ritorno.

Seth spiega che questi segmenti si incarnano allo stesso tempo in modo da ottenere una dicotomia delle esperienze, dove un segmento potrebbe essere un prete, un altro un ateo. In genere, tre o quattro di questi segmenti potrebbero incarnarsi in una cornice temporale simile.

Ambedue comunque sono d'accordo nell'affermare che non si tratta tanto di un raggruppamento di diverse anime, quanto di un'unione di diverse porzioni di coscienza che ritornano alla completa interezza. Ogni coscienza non perde la propria individualità, è simile alle vibrazioni di un violino che si uniscono all'armonia e all'espressione di un'intera orchestra.

Tutta la coscienza è auto-riflessiva, ma fuori dalla mente potrebbe essere conscia in un modo non proprio simile. Questo deve essere rapportato alla natura della propria espressione e scopo. Una possibilità per gli individui di sperimentare uno stato alterato della coscienza viene dato da un'esperienza fuori dal corpo.

Vi sono vari modi di interpretare la coscienza. Vanno dal credo che solo coloro che sono spiritualmente consci hanno coscienza, alla teoria che tutte le cellule hanno una coscienza. Una percezione maggiore stabilisce che vi sono gradi di coscienza in tutti gli esseri viventi, di cui non tutti sono coscienti allo stesso modo in cui siamo noi--in quanto non dovrebbero aver bisogno di riflettere sul proprio stato di essere. Per esempio, un albero è conscio della presenza di una persona che gli passa vicino. L'albero potrebbe pensare a modo suo "quell'essere sfortunato, deve muoversi di qua e di là!"

Se la coscienza è sempre cosciente di se stessa e della propria integrità e stato, si presuppone che non esiste incoscienza.


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